SEDE VACANTE 1721


(March 19, 1721—May 8, 1721)




Description of the Sede Vacante,
April 21– May 2, 1721

 

Diario delle novita di Roma in tempo di Sede Vacante, Num. 9. 10.  In data di 30. Aprile e 3. Maggio 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.], pp. 3-24:

 

ROMA 30. Aprile.

Sabbato [April 26, 1721] a notte arrivarono l' Eccellentissimo Sign. Bortolo Gradenigo Procurator id S. Marco, et l' Eccellentiss. Sig. Antonio Capello Nobili Veneziani, quali sono trattati colla solita generosità dall' Eccellentiss. Sig. Andrea Cornaro Ambasciatore di quella Serenissima Republica; e perche la Porta del Popolo 3ra serrata, fu necessario mandare a prendere le Chiavi dal Conclave, le quali arrivarono dopo le 4. ore; e questi signori desiderarebbero, prima di partire per Napoli, vedere le funzioni del nuovo Papa.

L' Eminentiss. Sig. Card. Albani spedì Staffetta a Soriano a Monsign. Alessandro suo fratello, perchè di colà venga col Sig. D. Carlo a Roma.

Domenica [Sunday, April 27] mattina partì per Napoli il Sig. D. ettore Caraffa Duca d' Andria, trovandosi l' Eccima. Sig. Duchessa sua madre indisposta, essendosi qui prima licenziato dagl' Emi. Sign. Cardinali di Schrattenbach, e di Althann Ministro Ces. e Cat. e da Altri Emi Sign. Cardinali.

Questo Principe nel tempo, che si è trattenuto in questa Metropoli hà dato saggio in tutte le sue operazioni e della nobiltà de' suoi natali, e de' suoi nobili trattamenti, per il che la sua partenza è dispiacivea a tutta la nobiltà, dalla quale veniva molto amato, che per corrispondere a tant' affetto, hà lasciato qui quasi tutta la sua Famiglia, per ritornare quanto più presto potrà.

L' sitesso giorno dopo le 21. ore arrivò da Francia l' Emo Sig. Card. Errico de' Tyard de Bissi Francese, Vesc. di Meaux d' età d' anni 64., e prese l' alloggio nel Palazzo de' Signori de' Angelis incontro la Chiesa dell' Angelo Custode.

L' istessa sera giunse l' Eccmo Sig. Conte Francesco Ferdinando Kinski Consigliere Attuale di Stato di S. M. C. e C. Canciliere del Regno di Boemia, col carattere di Ambasciatore Straordinario al Sagro Collegio degl' Emi Sign. Cardinali, seendo stato incontrato colle Mute dell' Emo Sign. Cardinale d' Althann Ministro di S. M. C. e C. in Questa Corte.

La fel. mem.di Papa Clemente XI essendosi aggregato tra Fratelli della Congregazione de' Cento Sacerdoti di S. Michele vicino il Seminario di S. Pietro fin dal tempo ch' era Canonico di quella asilica, della quale presentemente n' è il Priore il Sig. Abb. Ovvard Canonico dell' accennato templo; Lunedì [April 28] mattina con nobile parato musica e sontuoso catafalco li furono celebrate l' esequie con Messa Pontificata da Monsignor Illmo Cervini Arcivescovo di Nicomedia Vicegerente.

L' istessa mattina [Monday, April 28] dopo essersi terminate lo Scrutinio, e fatta la solita congregazione, l' Emo Sig. Card. Domenico Paracciani del Titolo di S. Anastasia Vicario di Roma per certa sua indisposizione, dalla quale presentemente si trova in miglior stato, uscì dal Conclave con tutti li suoi Conclavisti.

Martedì [Tuesday, April 29] dopo le ore 22. entra in Conclave il descritto Sign. Card. Errico de Tyard de Bissi vi furono molti Prelati ad accompagnarlo, e con seguità grande de' suoi nazionali; e per questa entrata sono presentemento in Conclave anche 49 Eminentissimi Signori Cardinali.

Trovandosi l' Emo Sig. Card. Sacripante nel Conclave alla Cella num. 34. dove vi è la famosa Cappella del glorioso S. Pietro Maritre, correndo in questo giorno la sua festa, la fece nobilmente ornare, e tutti li Sign. Cardinali furono a visitarla, et alcuni vi celebrarono la santa Messa.

L' istesso giorno nella Chiesa di S. Maria sopra Minerva per la festa del medesimo Santo gl' Illustrissimi Signori Consultori del Sant' Officio assisterono alla Messa cantata dal Rmo P. M. Fr. Luigi Lucini Commissario della Sagra Inquisizione.

Oggi terminano d'essere Capi d' Ordine gl' Emi Orsini, Priuli, e Pamfilj, e domani subentreranno gl' Emi Giudice, Conti, et Otthoboni.

Una delle passate sere in Conclave la Rota delli Chierici di Camera resta aperta contro le Costituzioni fin ad un ora di notte er esservi stati stipulati le Capitoli Matrimoniali tra la figlia del Co: Carlo Borromei, et al Sig. D. Girolamo Altieri coll' assistenza degl' Emi Barberini, Altieri, et Albani, e di tutti li parenti dello Sposo, che ha mandato alla sposa 4000 scudi à Milano per le Spille.

Vengono fatti diversi almanacchi sopra l'Elezione del nuovo Pontefice con affermar alcuni costantemente quella del Cardin: Conti, et altri degl' Eminentissimi Panfilio, Cornaro, Pico della Mirandola, ma non hanno fondamento gia che le Corti basse del Sagro Collegio stanno oziose nelle Ruote de Conclave, studiando il vaticinio delle stelle, e publicando con rititarsi allo loro Case il Papa secondo vogliano.

Vien publicato d' esser destinato dalla Corte di Madrid il Prencipe Pio per Ambasciatore Straordinario a questa Corte, e che il Re Filippo in riguardo delle Decime sopra li Bene Ecclesiastici concessegli dal def. Pontefice per la continuatione deella guerra contro Mori in Affrica abbia ordinato di non doversi in avenire pagar li Dritti con passar nel Real Conseglio le Bolle de Vescovati e Beneficij Ecclesiastici state spedite in Dataria per il Regio Exequatur, affinchè li provisti s' approffittino di essa.

E' gionti di Francia l' equipaggio e numerosa stalla di 87. cavalli dell' Eminentiss. Signor Cardin. di Rohan, il quale fa preservare 50. ricche libree d' estate per la sala, e stalla, 8 per li Paggi, 12. per le Lantii spezzare, e 2. per li Guarda, Portone, che vuol tenere al suo servizio, pretendendo di voler fare una gran comparsa di Cardinal Prencipe.

Son di qua ritornati da Parma li due corrieri spediti dal March. Santis Agente di quel Serenissimo, con che si è inteso esser rastellati di qua da Parma altri 20. passi per il sospetto del contaggio.

Son qua poi gionti da Soriano li detti Monsign. Alessandro, e D. Carlo Albani incontrati con Mute a 6. dal Contestabile Colonna, col di lui fratello D. Girolamo, e dalla Vedova Contestabilessa loro madre, la qual trattò la sera a lauta cena detto Monsign. Albani, e la mattina seguente le mandò in dono 4. bellissimi cavalli....

Roma, 3. Maggio.

Appena giunto in Roma, come si scrisse, l' Eccellentiss: Sign. Francesco Ferdinando Kinski del S. R. I. Conte di Chiniz e Tettau, etc.  Consigliere Attuale del Stato di Sua Maestà Ces. e Catt., Cameriere e Cancelliere del Regno di Boemia, pensando non poter differire, secondo gl' ordini Cesarei di spiegare il suo carattere di Ambasc. Straord. a questo Sagro Senato, e Collegio degli' Eminentiss: Sign. Cardinali; mandò Mercordi [Wednesday, April 30] mattina con ogni solecitudine al Conclave il Sig. Francesco de' Noboli Vitelleschi Cavaliere dell' Ordine di S. Gio: Gerosolimitano Maestro di Camera dell' Ambasciata Cesarea perpetua alla Corte di Roma, acciò l' EE. loro si degnassero di stabilire quando si fossero compiaciuti di riceverrlo alla prima Udienza Publica; et essendoli stata assegnata la giornata del Giovedì seguente allle ore16. della mattina doppo terminato lo Scrutinio; l'Eccell. Sua ricevuto questo avviso, ordinò al sudetto Sig. Maestro di Camera, che per le ore 14. del detto giorno facesso fare l' Invito per il corteggio delle carrozze et egli prontamente lo eseguì tanto rispetto alla Prelatura, quanto a' Signori Ministri de' Principi, Baroni Romani et a Cavalieri e Nobilità anche forestiera, acciò lo favorissero di persona.

Postosi in sì angustia di tempo ogni cosa all' ordine, eradunato nel suo Palazzo tutto il corteggio, doppo essersi dispensati per tutte quelle Anticamere rinfreschi di ogni qualità, e delicatezza, alle ore 15. precedente la carozza di vanguardia a sei cavalli col seguito di 30., e più staffreri, et una ricca ombrella, andava sua Eccellenza signori Fr. Giovan Francesco Nicolai arcivescovo di Mira, e Vicario della Basilica Vaticana, Vicenzo petra Arcivescovo di Damasc. Segretario de' Vescovi e Regolari, Pietro Luigi Caraffa Arcivescovo di Larissa Segr. di Propaganda, Tommaso Cervini Arcivescovo di Nicomedia Vicegerente, e Nicolò Maria Tedeschi Vescovo di Lipari Segretario de' Riti, e dell' Esame de'Vescovi.

Nelle altre due Mute, et in quelle de' fiocchetti stavano li Monsignori Conti già Vescovo di Terracina, Colonna di Borgo, Sylva, Serozzi, Cremona, Valdina, degl'Sffiari, Farsetti, Altieri, Abbate Barni, Visconti, Sardini Coyro, Sacripante Chierico di Cam., Calcagnini, Pallavicino di Parma, Massaranno, Sacripante Avocato Concistoriale.

Era detta carozza di S. Ecc. circondata da sei aiduchi, dal Decano, e sotto Decano, ed appresso sopra un nobile e riccamente bardato cavallo il Sig. Barone Giuseppe Medniansky Ungaro, che esercitava la carica di Cavallerizzo.

Tutte le altre carozze di Sua ecc. sino al numero di 12. erano piene di cavalieri e geniiluomini andati per servirla.

Le carozze tutte del Corteggio furono spora 180. cosa per verità mai più veduta, e tanto più fu maraviglioso, quanto che vi mancarono tutti li signori Cardinali alla sola risserva di quelli che sono Ministri, non potendo nel tempo di Sede Vacante gl' Emin. Sign. Cardinali, quali compongono tutto il Sagro Ecclesiastico Ceto ne essere invitati, ne dovendo mandar carozze, facendo figura di Principi Supremi. Nè qui può esprimersi il concorso grande del Popolo, che stava per le strade, mentre dal proprio Palazzo, dove fa soggiorno il Sign. Ambasciatore dietro il Monstero de' SS. Apostoli fino a S. Pietro sempre era eguale la folla; e nel passaggio dell' Eccell: Sig. Ambasciatore ogn' uno l' applaudiva, e con contento godeva la sua Persona, mentre con tutti si mostrava benigno e cortese, non sdegnando di rendere a ciascuno amorevolmente il saluto.

Arrivato in S. Pietro, mentre stava per entrare in quel sagro e magnifico Tempio, si arrivò l'ambasciata, che li Sign. Capi d' Ordine, quali erano gl' Emin. Sign. Cardinali Giudice, Conti et Ottoboni, che in quella mattina principiavado, stavano in procinto di uscire dal Scrutinio, l' Ecc: Sua a drittura si portò alle stanze del Sig. Prencipe Chigi Maresciallo del Conclave, et appena ivi entrato arrivò l' altra imbasicata d' essere terminato lo Scrutinio.

Il Sign. Ambasciatore immediatamente accompagnato dal Sig. Maresciallo andò alla Porta del Conclave et aperto lo sportello, si trovarono gl' accenacconnati Signori Capi d' Ordine, col Sig. Card. Albani Camerlengo di S. Chiesa; a' quali dopo aver Sua Ecc: fatta la solita genuflessione col ginocchio, et alzato si satta profonda riverenza, il Sig: Bar. Bernardino Antonio Malanoth di Caldes, Segretario Imperiale consignò all' Ecc. Sua il piego del dispaccio Cesareo, per darlo all' Eminentiss. Sign. Cardin. Guidice, come fece, e riconosciutosi da tutti tre detti Eminentissimi Capi d' Ordine, fu aperto, e ad alta voce letto da Monsign. Domenico Riviera Segr. del S. Collegio; ciò terminato, il Sig. Ambasc. con vobil spirito in lingua latina fece la seguente Allocuzione, la quale acciò ogn' uno possa goderla sotto li priorj occhi, fedelmente qui si è impressa.

 

Allocutio Brevis ad Sacrum Collegium habita prima Maij anno 1721

Superfluum judico, EE. PP., ut iterato vos adhorter Nomine Augustissimi Imperatoris, Domini mei Clementissimi in re tanti momenti, et pondere quam Spiritus Sancti gratia iam antea inchoastis. Satis superabunde cor suum Augustissimus, quod in manu Domini positum est, quantamque spem, ac fiduciam in Vos reponat, litteris suis benignissime expressit.  Multifariis vinculis se Ecclesiae Dei abstrictum reputat, munus ac officium suum postulat, ut tanquam supremus juratus Advocatus ecclesiiae Romanae Protector et Defensor, Rex Catholicus et Apostolicus omnibus viribus, auxilio, conatu et consilio Ecclesiae in quibuscumque periculis, necessitatibus, angustiis, et arumnis constitutae adsit, subveniat, atque succurrat. Haec praeterita saecula  quanta beneficia ab Augusta Domo Ecclesiae, ac Sedi Apostolicae collata frui demonstrant, futura docebunt et experientur.

Misit me ad Vos eminentissimos tanquam suum Oratorem extraordinarium in signum benevolentiae, aexistimationis, et affectus sui, utque sim expositor et interpres Mentis suae.  Nil aliud a Vobis Patres Purpruati exposcit, quam ut talem Successorem in Sede Petri collocatis, qui sit lucerna ardens coram hominibus, ut verus Christi Vicarius omnibus omnia sit, filios suos tanquam Pastor Bonus aequali animo, mente, amore, et affectu amplectatur; verum Dei cultum religioni salvificae incrementum, et honorem promoveat, Orbem Catholicum in pace et tranquillitate conservare studeat, et sic se Patrem communem exhibeat, et ita vera sincera perpetua unio concordia stabiliatur inter Sacerdotium et Imperium.  Quod superest Eminentissimi, nisi ut tanquam Cardines Ecclesiae Universalis, vita vestra, v[ ]tis et desideriis piisimi, [   ]stissimi et Religiosissimi Principis jungatis, Ecclesiae que viduatae quanto citius prospicietis.Ego vero insignitu charactere mihi ab Augustissimo concesso singula gnata obsequia me praestiturum voveam meque gratiis, ac favoribus vestris obsequiosissime commendo.

L' Eminentiss. Sig. Card. del Giudice in Idioma Italiano  [  ]condo il solito rispose da pari dopo aver aver l' Ecc: Sua nominato, e susseguentemente concorsero per rallegrarsi detto Sig. Ambasciatore e gl' Eminentissimi Signori Cardinali fino al num di 47. alla riserva de' Signori Cardinali Davia e Bissi indisposti, dalli quali, dopo esser passati tra loro varj atti di complimento, si licenziò; et immediatamente si portò con tutto il seguito dentro la Chiesa di S. Pietro, ove orato prima all' Altare del Sagramento, e de' SS. Apostoli etro e Paolo, andò ad inchinarsi all' Altare di S. Wvinceslao Martire Duca di Boemia; e nel partire da quella Sagrosanta basilica, fece dispensare con somma liberalità a quella gran folla di poveri abhondantissime limosine. Nel ritorno che fece al Palazzo della sua Residenza, benche l'ora fosse tarda, pure per le strade vi era gran popolo, che stava per goderla, e da per tutto si sentivano applausi, e l'Eccellenza Sua colla sua benignità a tutti corrispondeva cortesemente;  et arrivato al suo Palazzo, fu da quel gran popoli inradunato acclamato con voci di viva, e collo strepito di trombe e tamburri.

Ieri mattina [May 2] l' Eccellentissimo Signor Ambasciator Veneto colle Muet andò all' Udienza del Sagro Collegio. 

La medesima sera [Friday May 2] arrivo in Roma il Sig. Card. Csaki.

 

 

 


Relazione della morte del Sommo Pontefice Clemente Undecimo (Venetia: Appresso Angelo Geremia 1721) [24 pp.]. Diario delle novita di Roma in tempo di Sede Vacante, Num. 2. In data delli 2 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.];   Num. 3 in data delli 5 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.];  Num 4. in data delli 9 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.];  Num. 5. 6.  in data di 16 e 19 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.];  Num 7. 8. in data di 23 e 26 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.];  Num. 9. 10. in data di 30 Aprile e 3 Maggio 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.];  Num. 11. a data di 10 Maggio (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.];  Num. 12. 13 in data di 14 & 17 Maggio (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num. 14. in data di 18 Maggio 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num, 15 in data di 18 [actually 24] Maggio 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.].

 


February 4, 2014 2:12 PM

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