Diario delle novita di Roma in tempo di Sede Vacante, Num. 11. In data di 10. Maggio 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.], pp. 3-24:
ROMA 10. Maggio.
Nel Giovedi 8 Maggio, Festa di S. Michele Arcangelo e Protet. della Chiesa di Dio, ha voluto il Sig. consolarla con la felice elezione del suo Vicario in Terra nella persona dell' Em. e Rev. Sig. Card. Michele Angelo Conti Prete del Titolo de' Santi Quirico et Giulitta, ora Santissimo Padre Innocenzo XIII. La premura inspirata dalla Divina Grazia, è ingiunta dalle Bolle de' Sommi Pontefici al Sagro Collegio per provedere solecitamente il Grege di Cristo di un degno Pastore; aveva prosperamente condotti a Roma, oltre alli acceppati Emin. Elettori ne' Diari antecedenti, ancora i puù lontani, che potessero attendersi per via di terra, cioè di Fiandra l' Em. Sig. Card. d' Alsazia [Thomas Philip Wallrad d'Hénin-Liétard d'Alsace-Boussu de Chimay] Archivesc. di Malines, e di Germani l' Emin. Sig. Card. di Schomborn Vesc. di Spira, pervenuto quello il Lunedì {Monday, May 5, 1721], questo il Martedì [Tuesday, May 6] sera in Roma, e quelli ancora che per infermità gravi erano ritenuti da' consigli de' medici, benche desiderati dalli Em. loro colleghi, con gl' altri, per tendere al Sig. più accetta, ed alla chiest Universale più profittevole con il suffragio di tutti questa Elezione. Il zelo di cooperare a tanto bene, fece vincere a gli uni, e agl' altri ogni riflessione al proprio conommodo, e senza attendere quelli il necessario riposo dal lungo viaggio, questi lo ristabilimento nell' intera salute dalla infermità, che ancora soffrivano (e questo fu l' Emin. Sig. Card. Salerno, che giorni prima era uscito, esù l' ore 19. vi si portò in sedia a mano) l'istesso giorno del Mercordì 7. Maggio, nella sera del quale si resero in Conclave serviti dalle carozze e famiglia dell' Em. Sig. Car. de' Conti d' Althann Ministro in questa Corte di S. M. Ces. e Catt. anche gl' accennati Sig. Card. d' Alsazia e Chomborn, e si trovarono tutti assieme in numero di 55.
Già si vedeva da molti dì, e stiimane antecedenti, che il merito imparaggiabile del sud. Sig. Cardin. Michele Angelo Conti traveva a sè in gran numero i suffragj degl' Em. Colleghi ne' soliti Scrutinj, ed accessi, onde stabilirono di compire l' opera, destinando la mattina seg. 8. Maggio a raccogliere tutta la pienezza de' voti con quella concordia di volontà che guidava e i convalescenti e i lontani in quel tempo a rendere visibile la carità del Divino Spirito ne' loro cuori, e la providenza verso la sua Chiesa.
Condotto perciò la suddetta mattina all' ora dello Scrutinio il medesimo Sig. Card. destinato al Sommo Pontificato dal desiderio universale, rimostratogli da tutti, ma specialmente dalli Sig. Cardin. sue concreature al sera avanti con la onsueta distinzione di accorrere alla sua cella per basiargli in segno di speciale riverenza la mano, alla Cappella di Sisto IV. e secondo il solito vestito di crocea, ciascuno si pose al suo luogo. Fu celebrata da Monsignore Nicolò Agostino degl' Abbati Olivieri, Vesc. di Targa, Sagrista, la Messa de leigendo Summo Pontifice, e dopo il Sagrificio fu invocata l' assistenza dello Spirito Santo con l' Inno Veni Creator, intonato dal medesimo celebrante genuflesso, e con l' Oratione Deus qui corda fidelium, etc.
Terminate queste preghiere, affisi gli Emi Elettori, fecero l' estrazione de' Sig. Card. Scrutatori, e cominciarono lo Scrutinio; il quale terminato, fu ritrovato concorrere con pienezza di 54. Suffragj i sudetti Sig. Card. in persona dell' Emo. Sig. Card. Michel' Angelo Conti, avendo dato il suo all' Emo. Sig. Card. Tanara Decano. Onde vedutosi che omnes et omnia concordabant, et che restava canonicamente eletto per Sommo Pontefice il sudetto Sig. Card. Conti, et abbruggiatosi le Schedule, come il solito, furono introdotti nella Cappella Mons. Sagrista Apostolico, Mons. Domenico Riviera Segretario del Sagro Collegio, e li Sig. Maestri delle Cerimonie, tra quali Monsig. Gio: Battista Gambarucci Beneficiato della Basilica Vaticana, che presentemente n' è Capo, condusse avanti l'Em. Eletto, che sedeva e suo luogo, gl' Em. Sig Card. Sebastiano tanara Vesc. di Ostia e Velletri Decano del Sagro Collegio, Giacomo Buoncompagni, Vesc. di Bologna del Titolo di S. Maria in Via il più anziano de' Sig. Card. Preti presenti in Conclave, e Benedetto Pamfilj primo Diacono di S. Maria in Vialata, e Annibale Albani Diacono di S. Maria in Cosmedin Camerlengo di S. Chiesa; e alla presenza de' suddetti Mons. Sagrista, e Riviera, e de' Sig. Maestri delle Cerimonie, il suddetto Sig. Card. Decano interrogò 'Em. Eletto, dicendo: Acceptasne Electionem de te canonice factam in Summum Pontificem? a cui Egli rispose consentimenti proprj di sua esemplare virtù, e riconoscendo la Divina vocazione, rispose: Accepto. Ripigliò il Sig. Card. Decano: Quomodo vis vocari? oggiunse il Pontefice Eletto: Innocentius XIII. Allora il primo Maestro delle Cerimonie fece Istromento publico rogato dell' Atto dell' Accettazione; dopo di che gl' Em. Pamfilio e Otthoboni primo e secondo Diacono condussero in mezzo di loro il nuove Pontefice avanti l' Altare; ed ivi fatta orazione, lo accompagnarono alla parte della Cappella separata con un framezzo, che serve di Sagristia; Qui fu spegliato degli abiti cardinalizi, e calzato in scarpe ricamate con la croce a oro, e vestito di sottana di ormisino bianco, con il rocchetto, mozzetta, e camauro rosso di velluto, sotto al quale era il solito berettino bianco, e ricondotto avanti l' Altare, fu accomodato a sedere nella Sedia Pontificia collocata sopra la pradella in mezzo dell' Altare; ove accostandosi per ordine l' Emin. Decano, e successivamente ad uno ad uno gl' altri Sig. Card. vestiti di sottana pavonazzqa, rochetto, mozzetta e crocea, furono ricevuti al bacio della mano, ed all' amplesso dell' una e l' altra parte della faccia, imponendosegli nel dito anulare dal Sig. Card. Camerlengo il nuovo Annelo Piscatorio.
Prestata l' adorazione al Sommo Pontefice dal Sig. Card. Pamfilio primo Diacono, il medesimo accompagnato dal Sig. Canonico [Francesco] Bolza uno de' Sig. Maestri di Cerimonie, che presse la Croce, si portò alla gran Loggia spora il Portico di S. Pietro, ove si era fatta una apertura del fenestrone destinato per la Benedizione solenne; e dopo postati in capo la beretta cardinalizia, annunziò al Popolo che ansioso attendeva in gran numero, e dalla Piazza, e da vicini edificii la desiderata comparsa di questo segno, e il compimento della comune allegrezza, la Creazione del nuovo Pontefice con queste parole: Annuncio vobis gaudium magnum, Papam habemus. Eminentiss. et Reverendiss. D. Michaelem Angelum Tituli SS. Quirici et Iulitta S.R.E. Presbyterum Cardinalem de Comitibus, qui sibi nomen imposuit Innocentius XIII.
Alzò all' ora ogn' uno con ringraziamento a Dio ancora gl'applausi a così degna elezione, e i viva d' allegrezza, e di annuncio di lunga, e compiuta prosperità al nuovo Pontefice; aqnzi Roma tutta lo replicò all' udire il rimbombo degli spari di giubilo del Castel S. Angelo fatti con il canone, e dalla soldatesca con i moschetti e di quello di tutte le Chiese, che annunciarono con l' armonia de sagri brnzi: risuonando d' ogni parte il di lui Nome Glorioso, e della Eccell. sua Casa tra le acclamazioni del presente, e le commemorazioni della serie di tanti suoi antenati', e antecessori, e principalmente del Grande Pontefice Innocenzo III. di cui pare suggerita dal Divino Consiglio lascelta del nome, come pegno di restituircene le virtù e beneficj nel presente Pontificato.
Ogn' uno sà, che il più illustrettì i dieci Papi prodotti da questa eccmà Casa, ed eletti dalla Chiesa Romana per successori di S. Pietro, fu Innocenzo III., essendo state le di lui celebri al pari, e salutevoli leggi, gesta, e virtù, la norma di governo a' successori dall' anno 1198 al 1216. Benche sinl dal principio del secolo decimo di Cristo sino alla metà del decimo terzo gli Annali Ecclesiastici ci rappresentino così frequenti le memorie di dieci Pontefici usciti dal ceppo illustre de' Conti di Anagni, Segni, e del Tuscolo (onde à questa Famiglia restò per antonomasia il cognome di Conti) cioè di Sergio III. Giovanni XI. Giovanni XII. Benedetto VIII. Giovanni XVIII. Benedetto IX. Innocenzo III. Gregorio IX. e Alessandro IV. onde gli possa, quasi da ogni età ricavare domestici esempj di reggere santamente la Chiesa; nondimeno pare che li pregj d' Innocenzo siano stati à lui più degnamente d' ogn' altro proposti per esemplare; Avendoli gloriosamenteseguiti nell 66. anni di sua età che stà per compire felicemente Sua Beatitudine nel dì 13. del corrente mese per dar il nome ad una serie d' Altri più felici di vita sua; e nel corso delle Nunciature, Protezioni, Magistrati, e Governi, da essa amministrati in qualità di Nunzio Apostolico in Elvezia, e in Portogallo, e dopo Protettore di quel Regno, e Prefetto de' Confini, e Vescovo di Viterbo, che ritenne fino al di 15. Marzo 1719 essendo già Cardinale promosso alla Sagro Porpora dal suò antecessore, Clemente XI di santa memoria il dì 7. Giugno 1707 ora che tiene dello stesso Innocenzo la Catedra, ci fa sperare, che abbia con il nome e con il manto, quale Eliseo in ricevere il pallio d' Elia, ad ereditare ancora, lo spirito a beneficio di S. Chiesa, che lo desidera, e glielo prega.
Non si aprirono in quello istante dell' annunciarsi al Popolo la Elezione le Porte del Conclave, come talvolta si è praticato nelle precedenti occasioni di eleggere il Sommo Pontefice, parendo meglio di differire al dopo pranso la introduzione de' concorsi a vedere le sagre Funzioni, che si fanno appresso.
Alla pietà esemplare delle Maestà Brittaniche del Re e della Regina d' Inghilterra [James Stuart, the Old Pretender, and Maria Sobieska Stuart], lo quali desiderando di baciare il piede al nuovo Vicario di Cristo, si avviarono con le loro carozzo alle 19. ore verso il Vaticano, fu aperta la porticella segreta, che dalla scala del giardino per l' appartamento contiguo alla Libraria dà il più commodo ingresso al Conclave, che gia si apriva: e incontratesi con molti Emi Signori Cardinali, furono condotte alla cella di Sua Santità: la quale dopo aver pransato in quella dell' Em. Albani Camerlengo, cui volle S. B. onorare di questo distinto contrasegno della sua benevolenza, e dell' altro di fare, che Sua Em. fosse per quella matina suo commensale, erasi ritirata a prendere qualche momento di riposo nella propria (accompagnato dal medesimo Sig. Card. Albani, a cui il Papa in atto di congedarlo aggiunse nuove espressioni della memoria, che tiene viva di tante grazie concesseli da Clemente XI. suo antecessore per dimostrarsegli grato) prima di avviarsi alla seconda, e terza adorazione, che gli presserebbe il Sagro Colelgio, quella in Cappella di Sisto semipublica, e questa publica nella Basilica Vaticana. Furono in quel luogo ricevute al bacio del piede da S. B. le Maestà Britanniche con segni di quella paterna predilezione, che dimostrava essere gia la S. S. Successore alla glor(iosa). m(emoria) di Clemente XI. non meno nella dignità suprema della Chiesa, che nella carità paterna: verso i figli più illustri della medesima.
Profittarono della clemenza di S. B. in essere ammesse al bacio dei piede l' Eccell. Sig. Principesse Buoncompagne madre e figlie e le dame Inglese e cavalieri venuti con le Maestà loro: ed ebbero circa quel tempo la stessa fortuna gl' Eccell. [ — ] conti e Cesi e Pri[ — ]Ruspoli parenti di S. B. So[ — ]se ancora in quel temp[o — ] Sig. Principe Chigi M[areshcallo] del Conclave, e gli' Ecc[ell — ]ghesi, figli dell' Eccel[ — ]cipe VIce-Rè di Napol[ — ] altri Principi, e Baroni [Romani] e Personaggi di qualità [ — ]tà distinta ancora fri i[ — ]ri, oltre alla Prelatura [ — ] Mons. Conti gia Vesc. [ di — ]cona fratello del Papa, N[ — ]spoli Givern. del Con[ — ] quel poco tempo, che [— ]surato dalla discretezz[a — ] correnti, per non abus[ — ] clemenza di S. B. in gi[— ] così lunga sua occupaz[ione —].
S' incaminò intanto p[ — ] sedia chiusa verso le a r[ — ] alla Cappella di Sisto [ — Sa]gro Collegio l' attende[ — ] luoghi. Ivi giunto so[ — ]ginnocchiato avanti l' Altare fra li due Sig. Card. primi Diaconi Pamfilio e Otthoboni, che accorsero all' assistenza, dopo fatta breve Oratione, si alzò nuovamente. Dalli medesimi Diaconi assistenti levatagli la mozzetta e il camauro rosso, fu vestita di amito, camisce, cingolo, stola, manto pontificale, e mitra di tela d' oro; e sopra un cossino rosso di broccato posato sù la mensa dell' Altare, salendo per i gradini portatili, fu collocata a sedere. Si accostò con l' ordine della mattina il Sig. Card. Decano, e successivamente ogn' uno degli altri Emi Colleghi a baciare il piede, e la mano sotto il fregio del piviale, detto aurophrygium, a ricevere l' amplesso secondo il solito, e l'accennate Maestà Britaniche dal Coro de Sig. Cantori della Cappella Pontificia con sommo gradimento goderono le detta funzione. Terminata l adorazione nella Cappella di Sisto, che dicesi semipublica, fu presa la Croce da Mons. Coiro Uditore di Rota, e precedendo i Sig. Cappellani Cantori di Cappella con il Canto dell' Antifona Ecce Sacerdos Magnus etc. S. B. fu portata in S. Pietro sù la Sedia gestatoria pontificale sollevata in alto da 12. parafrenieri vestiti con valdrappe di panno rosso.
Precedevano gl' Emi Sig. Cardinali con cappe pavoonazze con li di loro numerosi cortegi; e avanti la sedia del Papa Mons. Falconieri Governatore e Vice-Camerlengo di Roma, l' Eccell. Sig. Contestabile D. Fabrizio Colonna, egl' Eccell. Sig. Conservatori del Popolo Romano, e li due Signori Ambasciatori delle Città suddite con i loro abiti, e quantità grande di Prelatura, e di Nobilità di Romana e Sorastiera, essendovi quasi tutti li Principi, facendoli Corte tra le Guardie della Soldatesca, providamente disposta per la Scala Regia, Portico e Chiesa, oltre le solite Guardie Svizzere vestite di acciajo, che attorniavano la Sedia del Papa: dopo la quale vi erano li Patriarchi, gl' Arcivescovi, e Vescovi assistenti al Soglio, per impedire la folla, era i lieti Viva del Popoli, che impaziente fin dal mattino ivi attendeva la Benedizione, e la vista del nuovo Pastore e Sovrano. Qui per descrivere la numerosità del Popolo, le grida di Viva, gl' applausi, ed il contento universale si ricercarebbe una penna, cue fusse la più eloquente ed espressiva. Tutte le disposte milizie con difficoltà erano sufficienti di far entrare in quel gran vasto Tempio di San Pietro il Pontefice, il quale in tante grida di giubilo s' inteneriva verso il suo grege.
Arrivato finalmente all' Altare del SS. nella Basilica, scese all' inginocchiatore per adorarlo: e nuovamente sollevato sù le spalle de' parafrenieri con la medesima Sedia si fermò all' Altar maggiore sopra la Confessione de' SS. Apostoli. Quì pure era stato trasportato sopra la mensa dell' Altare il susino dalla Cappella di Sisto, e la scaletta portatile, per cui ascese à sederci sopra, ed a ricevere gli Em. Sig. Card. alla Terza e Publica adorazione. Ils Sig. Card. Decano cominciò dare lodia Dio, intuonando l' Inno Te Deum laudamus, che veniv pro seguito dalli Cantori della Cappella Pontificia di mano in mano che i Signori Cardinali proseguivano il bacio del piede, e della mano, e ricevavano l' amplesso di Sua Santità. Terminata questa terza adorazione, il Sig. Card. Decano in curnu epistola recitò i soliti versi, ed Orazione spora il nuovo Pontefice: il quale sceso dalla mensa dell' Altare, estando in piedi sù la pradella del medesimo secondo il rito consueto diede la prima solenne, e tanto desiderata Benedizione Apostolica al suo Popoli, avendogli prima levata la mitra il secondo Diacono assistente, la quale fu rimessa dal primo.
Scelse la Santità Sua appoggiata dalli suddetti due Em. Diaconi i gradi dell' Altare, ove se le prostrò a bacio del piede l' Eccel. Sig. Duchessa di Acquasparta Conti sua sorella, che la Santità Sua accolse con atti di somma tenerezza, e con quella occasione ebbero la sorte altre Principesse e Dame di baciargli il piede: e sotto alla statua di Santa Veronica nel recinto, che se gli prepara per questo effetto montò in una Sedia serrata, e fu riportato alle stanze del Palazzo con grandissimo numero di corteggio, e nel passaggio s' incontrò cogli Eccell. Sig. Ambasciatori Regj, dell' Impero, di Portogallo, e della Ser. Republica di Venezia, che privatamente ivi si erano portati per ricevere la pontificia benedizione, e rallegrarsi della sua dignissima sesaltazione; e la Santità Sua benche occupata in tutto quel giorno in così lunghe funzioni, non volle lasciare meno consolata degli latri la pietà dell' Eccell. Signora Duchessa Cesarini sua Nipote, e figli, a baciarli il piede.
L' istessa sera con le due seguenti sparò di nuovo la Fortezza di S. Angelo, e tutta la Città si vidde festeggiante con fuochi ett illuminazioni, conforme nel seguente Diario più diffusamente se ne darà contezza.
VESCOVI |
Preti |
Preti |
Tanara | Davia | Bentivoglio |
Orsini | Cusani | De Boussù de Chimay |
Giudice | Piazza | Barbarigo |
Paolucci | Zondadari | D' Althann |
Pignatelli | Bussi | Salerno |
Barberini | Corradini | Cienfuegos |
PRETI |
Rohano | |
Buoncompagni | DIACONI |
|
Sagripanti | Schrattembach | Pamfilj |
Cornaro | Tolomei | Otthoboni |
Corsini | Odescalco | Imperiali |
D' Acquaviva | De Bissi | Altieri |
Ruffo | Innico Caraccioli | Colonna |
Spada | Scotto | Albani |
Gualtieri | Nicolò Caraccioli | Origo |
Vallemani | Patrizi | Schomborn |
Fabroni | Nicolò Spinola | Olivieri |
Priuli | Borromei | Alberoni |
Gozzadini | Csacki | |
Pico | Goirgio Spinola |
[The list does not include the name of Cardinal Michel' Angelo dei Conti, who was elected Pope Innocent XIII.]
Relazione della morte del Sommo Pontefice Clemente Undecimo (Venetia: Appresso Angelo Geremia 1721) [24 pp.]. Diario delle novita di Roma in tempo di Sede Vacante, Num. 2. In data delli 2 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num. 3 in data delli 5 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num 4. in data delli 9 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num. 5. 6. in data di 16 e 19 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num 7. 8. in data di 23 e 26 Aprile 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num. 9. 10. in data di 30 Aprile e 3 Maggio 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num. 11. a data di 10 Maggio (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num. 12. 13 in data di 14 & 17 Maggio (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num. 14. in data di 18 Maggio 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.]; Num, 15 in data di 18 [actually 24] Maggio 1721 (Venezia: Angelo Geremia 1721) [24 pp.].
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