Vittorio Siri, Consigliere di Stato et Historiografo della Maestà Christianissima, Del Mercurio, overo Historia de' correnti tempi, Tomo IV, parte secondi (Casale: Giorgio del Monte 1655), p. 669-670:
... Se il Cardinale [Mario] Theodoli s' è opposto all' esaltatione di S. Clemente [Vincenzo Maculani, OP], hà seguitato l' intentioni del Re; et io supplico V. Em. di richiamare nella sua memoria la conferenza havuta con essa nella Cancellaria, dove havendomi proposto Sacchetti, et Altieri io lodai la sua elettione, e l'assicurai, che sarebbono molto graditi dalla regina; e dopo, che noi havessimo parlato dell' esclusione di Pamphilio le dissi le ragioni per le quali noi dovevamo parimente escludere S. Clemente, che V. Em. mi disse, che non era punto bisogno d' esagerare poiche non v'era alcun' apparenza della sua riuscita, onde cio mi fece trascurare di farle sapere quello, che particolarmente il Signor Alessandro Fabri mi hà portato in uan novella instruttione dove la sua esclusione mi è espressamente raccomandata; non havendo mai creduto, che V. Em. vi dovesse mai pensare. e perciò non ò già il solo interesse del Reverendissimo P. Maestro del sacro Palazzo [Michele Mazzarini, OP], come V. Em. crede, ancorche mi sia estremamentè caro, e che sarà sempre protetto altamente dalla Francia per gli grandi e segnalati servigi, ch' ella riceve tutti i giorni dal Signor Cardinale suo fratello.
V. E. mi hà obligato à non credere, ch' io voglia diminuire la sua autorità nè la confidenza della sua carica per ripartirla trà chi che sia. Cosi non è stata mai questa la mia intentione; ben hò detto a' Cardinali, che mi hanno palesata affettione verso il servigio del Re, che si dovevano tenere uniti à V. Em. et a' Cardinali di Lione, Bichi, e Theodoli poiche hò creduto, che voi dobbiate tutti insieme formare un solo corpo di cui V. Em. è capo; onde l' hò sempre nominata in primo luogo, e per lo più sola.
Mà io non comprendo punto la pretestatione di V. E. nella sua prima lettera; nè la preghiera, ch' ella mi fà nella seconda di scaricarla del peso de gli affari del Re, ch' ella nomina insoportabile; poiche ella sà benè, ch' io son manchevole di potere, e che quando l' havesse, non supro i impiegarlo à ciò, per lo meno che n' essere suo nemico giaruto; non stimando già, che alcuno de' vostri servitori, vi possi duro un simile consiglio; nè che V. E. stessa lo voglia seguire dopo haverlo ben pesato. Onde io non ne scrivero punto in Corte: ma diro bene francamente a V. Em. che l' autorita del Re e ad un punto, che vi sono pochi Principi in Europa per rilevati, che sieno, che non desiderivo d' essere honorati de' suoi comandamenti, et a' quali non sia insopprotabile d' esserne privi. A che io aggiungo, che se l' elettione, che si sara in Conclave non piacera alle Loro Maesta, la Chiesa vi perdera molto e V. Em. e la vostra casa ne ricevera il danno, e gran perdita di riputatione d' havere lasciato correre alla Francia un tale scacco sotto la sua protettione. Io bacio humilissimamente le mani a V. Em. e sono
Di V. M.
Humilissimo & obediente servitore
St Chamond.
Di Roma li 5. Settembre 1644.
The Marquis de Saint-Chamond had been appointed French Ambassador before the Holy See in 1643.
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