Giovambatista Adriani, Della vita e dei tempi di Monsignor Referendario Giansecondo Ferrero-Ponziglione (Torino: Ribotta 1856), pp. 192-193:
Ser(enissi)mo Sig(no)re —
V(ostra) A(ltezza) vederà per l'altre mie quanto ho potuto sapere, e non mi resterà altro se non far saper a V. A. come l'Ambasciator di Francia fu hieri [July 18] da me e poi venne il Cardinal Bentivoglio: si discorse assai sul generale; ma in ristretto si concluse di procurar per Araceli [Galamini], e poi ne gli altri procurar d'haver la maggior parte che si potrà, però che di Campori non bisognava pensarvi, perchè se ben havea procurato d'agiuntarlo in Francia, tuttavia havea ricevuti ordini molto precisi d'impedirlo, poichè la riputatione del Re era impegnata, ancorchè il M. du Courè [Coeuvres] fosse andato a questa esclusione per suo capriccio, e che venendo l'occasione conveniva dichiararsi, procurassimo di rimostrar li molti casi che potriano venire che non si potria impedire, tuttavia persistè sempre che ogniuno facesse quello era conveniente per servitio di chi si serve. Rimostrai poi che sebene contro la persona del Cardinal del Monte nè V. A. nè io havevamo occasione di disgusto, però per li discorsi che si facevano per questa Corte, che V. A. non lo desiderava, e par l'emulatione di queste due Case se venisse a riuscire io perderei affatto la riputatione, poichè non si potrebbe levar dell'opinione, ancorchè io c'havessi buona parte, che i Fiorentini l'havessero fatto in barba mia, come si suol dire, e che perdendo io la riputatione in questa prima occasione, mai più non potrei servire S. M. Veramente mostrò subito ch'io haveo ragione, e che se ben vedea che non vi sarebbe stato bisogno, tuttavia venendo l'occasione conveniva impedirlo, e lo stesso confermò il Cardinal Bentivoglio.
Quanto al particolare dell' Abate Scaglia, io desideravo di condurlo; ma ho trovato non sola difficultà, ma impossibilità, poichè per esser stato Prelato e Ministro di V. A. e non haver havuto il stipendio un anno prima, o essere stato commensale, era contra Bolla, e per questo molti Cardinali haveano risoluto d' impedirlo che non entrasse. V'erano ancora molte ragioni, e molti altri Cardinali, e fra altri Borghese et altri vecchi c'haveano penetrate le pratiche che lui facea per il Cardinal Scaglia, che m'haveano pregato di non condurlo, perchè non potevano haver confidenza con lui. Però a tutto questo non mi fermavo, ancorchè havessi havuti disgusti, tanto più sapendo il gusto di V. A.; e perchè l'Auditore [Msgr. Giovanni Maria Belletti di Pollone sul Biellese, in the diocese of Vercelli] non può entrare pure come Prelato: et il Conte Ludovico [S. Martino d'Agliè, Cardinal Maurizio's Maestro di Camera] come titolato e Gran Croce; ho pensato di condur Vibo, poichè lui sa quello s' è negotiato prima ch'io venissi, e doppo che sono qua ha preso confidenza con molti Cardinali; e l' Abbate Magnesio c'ha fatto il trattato con Borghese, come ancora con Cleselio e Caraffa che s'asiossano con me, et anco perchè lui ha conoscenza di tutti i Conclavisit de gl'altri Cardinali, e di questo non mi servirò che per saper quello fanno gl'altri, ch' è molto necessario in questa occasione; et io m'assicuro servirà fedelmente perchè l'ho provato in molte occasioni, et è già doi anni che li do stipendio, e M. Santorio m'ha assicurato della sua fedeltà et è suo parente. Del resto V. A. s'assicuri che nissuno potrà far il servitio mio meglio di me; ne credo vi sia persona si mondo che v'habbi maggior interesse, e che in questa occasione doppo il servitio di Dio non ho altro pensiero che d'acquistar riputatione, e farmi conoscere per l'honore ch'io ho d'esser figlio di V. A. alla quale per fine supplicarò di continuarmi nella sua gratia, e di pregar S. D. M. la conservi com lei stessa può desiderare.
Da Roma li 19 luglio 1623.
July 19 was the day on which the Conclave began.
Pope Gregory XV died on Saturday, July 8, 1623
Cardinal Prince Maurizio had wanted Abbe Scaglia, a confidential minister of the Duke of Savoy and his agent in Rome, to be one of his conclavists. He had long been an expert at the intrigues of the Curia Romana. But other cardinals raised valid objections: that Scaglia was not receiving a stipend from Cardinal Maurizio, nor was he dining at his table, but that he was a prelate. He also wanted Conte Ludovico S. Martino d'Agliè, his Maestro di Camera, but he was both titled and held a Grand Cross of an Order of Knighthood. In the end Cardinal Maurizio took Angelo Magnesio of Polignano and Claudio Amadeo Vibò [Bullarium Romanum (Turin edition) XIII, p. 10].
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