Delle Lettere del Commendatore Annibal Caro, scritte a nome del Cardinale Alessandro Farnese Volume II (Padova: Giuseppe Comino, 1765) no. 115, pp. 179-181:
Al Cavalier Tiburzio.
Oggi è l' undecimo giorno, che Nostro Signor fu assalito da catarro, e da febbre, non senza qualche dubbio di malattia pericolosa; tuttavolta con cavarsi sangue, e con altri rimedi s' era condotto in assai buon termine, ed era già netto del tutto, e fuor di sospizione; quando oggi a ore quattoridic circa fu soprappreso da nuovo catarro, e come da una apoplesia tale che fino a quest'ora, che semo all' una di notte, è stato con sonnolenza, senza conoscimento, e senze alcun senso quasi; e li medici l' hanno del tutto per ispedito in quanto ai rimedi umani. La perdita che si fa, voi la sapete; che non fu mai Pontefice assunto a questo grado, che desse maggior speranza di sè, e in sì pochi giorni maggior saggio di bontà, e di prudenza, quanto avea già fatto questo. Pazienza. Dio sia quello, che pigli la cura ormai di questa Santa Sede; e voi non mancate di raccomandarla a Sua Maestà Cristianissima, per la bontà del quale può solamente respiraro. È necessario, che la Maestà Sua invii senza alcuno indugio i suoi Cardinali con quella commessione, che si deve sperare da un buono, e savio Principe, e devoto di questa santa Sede.
Qui la parte Imperiale è molto unita, e potente: volta, per quanto si vede fino a ora, a far Papa Morone, o Fano. Quelli di Sua Maestà Cristianissima, per assai che sieno non sono d' accordo. Noi sapemo fino a ora i soggetti, che satisfarebbono al Re; e quanto a noi ci concorreremo con ogni risoluzione: ma l' esito del Conclave passato mi fa dubitare di questo, vedendosi che molti per dubbio d' alcuni de' nostri non siano per gittarsi in qualcun altro con poca satisfazione, e manco riputazione di questa parte. Ma Sua Maestà è prudentissima, e credo che arà la mira al servizio di Dio, ed all' onor suo. Il simile faremo noi due fratelli con tutti che potremo aver de' benevoli nostri; e spero che Sua Maestà conoscerà sempre la buona volontà nostra' e se potesse veder bene gli umori di qua, come noi, credo che approverebbe anco il consiglio; pur ce ne rimetteremo all' ordine di Sua Maestà, il quale è necessario che sia bene espresso. Del resto rimettendomi a voi,e al Montemerlo, che partì pienamente informato delle cose di qua, non vi dirò altro, se non che sollecitiate, etc.
Tiburzio was Cardinal Farnese's personal agent at the French Court.
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