Vespasiano da Bisticci, Vite di Uomini illustri del secolo XV. (ed. Adolfo Bartoli) I (Firenze: Barbèra, Bianchi, 1859), pp. 148-149; 150-151:
CARDINALE NICENO.
V. Morendo papa Pagolo, come le cose s' andassino non lo voglio giudicare, fu fatto maestro Francesco da Savoia papa. In questa elezione del pontificato, Besarione, non gli parendo uomo sufficiente a tanto peso, non gli dette la voce sua. Venuto alla degnità del pontificato, il cardinale non vi aveva molta cognizione. Intervenne uno di che andando il papa in Castello a vedere le gioie di papa Pagolo, dua cardinali viniziani, nipoti di papa Pagolo, ch' erano intervenuti a eleggerlo papa con certe condizioni, inginocchiaronsi a' piedi del papa, a domandargli la dota per certe loro fiocce, ch' era istata loro promessa. Il papa si volse a Niceno, vergognandosi di lui, sendo uomo di tanta autorità quant' era e disse: questi sono beni della Chiesa. Il cardinale Niceno rispuose: e' sono beni della Chiesa, i quali voi non potete ne dovete gittare via. Per questo il papa licenziò i dua cardinali sanza dare loro nulla, solo per l' autorità del cardinale Niceno. Ora avendolo fatto fare cardinale, e sendo uomo di tanta autorità quant' egli era, lo sopportava il papa molestamente, ch' egli istesse in corte di Roma; e per questo lo fece legato di Francia; ma v' era pericolo, come intervenne, ch' egli s' avesse a morire in questo viaggio, sendo vecchio e infermo, e massime avendo male di pietra crudelissimo. Andò in Francia, bene che male contento. Perchè giunto in Francia, per la mala disposizione del principe e per la sua varietà e inconstanza, non gli fu molto accetto, e bisognò che si partisse con poca riputazione. Conoscendolo e stimando assai l' onore, se ne venne in Italia, e sendo vecchio e infermo e male contento, ammalò e in pochi di si morì....
CARDINALE DI RAVENNA
III. Venendo papa Pagolo a morte, vennono alla elezione; ed era venuto Ravenna in tanta riputazione, che innanzi che s' entrasse in conclave, ognuno gli dava il pontificato. Entrato in concave, e venendo al primo isquittino, Ravenna ebbe più voci che altri cardinali che vi fussino e poichi gli arebbono potuto torre il pontificato; ma alcuni cardinali gli feciono dire, s' egli prometteva fare certe cose che domandavano. Ma il cardinale, come uomo che non voleva se non le cose giuste e oneste, e che promettendo cosa alcuna per venire a quella degnità era espressa simonia, la sua risposta fu, che non piacesse a Dio ch' egli volesse promettere cosa alcuna per venire a quella degnità; e s' egli fusse che gli paresse di farlo, lo farebbe; e se non gli paresse, non lo farebbe. Veduto questi del Collegio ch' egli istava fermo a non volere promettere nulla, distolsono le voci loro. Ma fece l' onnipotente Iddio questo miracolo, che de' primi autori, i piu in brieve tempo capitorono male....
Vespasiano is correct in reporting that Bessarion did not vote for della Rovere (Sixtus IV). Neither did he vote for Roverella. Bessarion himself received six votes. Roverella was not one of them.
The two Venetian cardinals who were nephews of Paul II were Marco Barbo and Giovanni Battista Zeno.
Despite his obstinacy, Roverella received seven votes.
Vespasiano was born in 1421 and died in 1498 [Bartoli, vi-vii].
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