Sede Vacante 1555
March 23, 1555—April 9, 1555
May 1, 1555—May 23, 1555
Dionigi Atanagi to Felice Tiranni, Bishop of Urbino
(May 1, 1555)
The Reign of Marcellus II (April 10–May 1)
Girolamo Ruscelli (editor), Lettere di Principi, le quali o si scrivono da principi, o a principi, o a ragionan di principi Libro Primo (Venetia, Giordano Ziletti 1562), pp. 173-174:
Noi possiamo en dire, che Iddio sta da dovero adirato con esso noi, poi che havendoci fatto gratia d' un Principe così saggio, così buono, et così da ogni parte perfetto, come era Papa Marcello secondo, in capo di 22 giorni ce l' ha ritolto. Sua Santità, per non tener sospeti questi Signori, ebe eran venuti per baciarle il piede, ancora che non si sentisse bene; volle dar loro udienza. cosi domenica [April 28, 1555] l' hebbe il Signor Duca nostro, et lunedì [April 29] quel di Ferrara [Ercole d' Este] , et il Cardinal [Louis] di Guisa, et prima l' haveva bavuta il Cardinal Santafiore [Sforza]. Et benche sua Beatitudine gli espedisse tutti con brevi parole; nondimeno s' affaticò tanto, che iermattina [Tuesday, April 30] alle 14. hore, le venne una sincopa tale, che poi non parlò più, essendole caduto il catarro, ò, come costoro dicono, la goccia. Di che i medici da principio non s' accorsero, anzi si credettero, che dormisse, et parendo loro, che il riposo fosse buono; la lasciarono star così più d' una grossa hora. Man quando, passando già l' ora del desinare, andarono per rifuegliarla, la trovarono immobile, et quasi priva di senso, et così sopravisse, inghiottendo sempre il catarro, fino a questa notte alla sette hore, et meza, che passò à miglior vita, con quanto dolore universale di tutti, io non potrei in mille anni dirlo.
Dirò ben di me, che non hebbi sì grande allegrezza della sua creatione, che ora io non senta maggiore afflittione della morte. Il che penso, che tanto più averrà à vostra Signoria Reverendissima, quanto ella era senza alcuna comparatione di più merito, et consideratione appresso sua Santità. Dalla quale, per sola sua benignità, io sperava alcun bene, essendosi sempre degnata haver di me alcuna buona opinione in minoribus, et nel baciarle il pie mostrato di riconoscer mi.
Questa mattina [May 1, 1555] i Reverendissimi Signori Cardinali hanno fatto congregation generale, nella quale all' Eccellentissimo Signor Duca nostro, come à Capitan generale della Chiesa, è stata commessa la custodia del conclave, et di Roma. M. Ieronimino è stato confermato governator di Roma; e il Bozzuto, deputato al governo di Borgo, come fu nella sede vacante di Giulio. Per Roma non s' è fatto un sol movimento, et, come credo, non si farà anche per l' avenire. I Cardinali principali, che vanno al Papato, sono Teatino, Carpi, Morone, Puteo, Ferrare, et Fano. Ma Teatino è in maggior predicamento di tutti. Inghilterra, che vi havrebbe gran parte, e lantano, et creandosi à questi tempi i Papi per via d' adoratione, et non di scrutinio, par difficil cosa, che egli possa riuscire. Piaccia à Dio, che si faccia il migliore; benche io, havendo veduto esserci stato così in un tratto rapito Papa Marcello, son quasi privo d' ogni speranza, che s' habbia à far cosa buona, pure la providentia, et la misericordia di Dio è maggiore infinitamente, che il giudicio e i peccati de gli huomini.
Penso, che sentendo Vostra Signoria Reverendissima questa pessima novella, forse non si moverà, o essendo mossa, non vorrà passar piu avanti, essendo cessata la cagione della sua venuta. Pero non ho voluto mancar di dargliela; ancora che con mio infinito dolore. Et non sapendo se ella sta ancora in viaggio, scribo alla ventura, indirizzando le lettere à Cagli. Mi raccomando alla buona gratia sua, et de signori suoi figliuoli, pregando à lei, et à loro ogni felicità.
Da Roma. Alle Calende di Maggio [May 1], giorno infelicissimo, del 1555, anno segnalatissimo per molti gran successi et massimamente per la morte i due Papi, et per due sedie vacanti, che sono seguite in 38 giorno.
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Di V. S. R. Obligatis. et umil. servitore Dionigi Atanagi.
Easter was on Sunday, April 14, 1555.
